Laura Locatelli

Non sembri neanche tu!

Ti capita che qualcuno ti dica “Così, non sembri tu!” ? 

Magari senti questo commento quando metti quell’abito super colorato, se è insolito per il tuo stile, o quando mostri una foto di una vacanza al mare ad un collega che ti ha sempre visto comportarti in modo formale.

Quando ti capita di sentirti dire “Sembri un’altra persona”, come reagisci? Ti imbarazza, ti infastidisci? Ti rallegri?

Mi chiedo spesso, quante persone come me, pensino che NON assomigliare sempre a noi stesse sia una notizia favolosa. Fammi sapere se sei dello stesso parere.

Ieri una persona mi ha scritto su instagram per dirmi “Hai interpretato benissimo un personaggio che mi sembra esattamente l’opposto di come sei 🤗” 

Ecco, questo è proprio quel tipo di frase che spero sempre di sentire, quando lavoro come attrice. E quando arriva suona meravigliosamente (quasi come “Ti ho appena fatto un bonifico”. Quasi.)

Quella persona mi ha scritto dopo avermi vista in una delle puntate della serie Sky “I delitti del Barlume”, nel quale ho interpretato il ruolo di una avvocata dal forte accento milanese, decisamente scontrosa. 

Non sorrido mai, nemmeno un accenno, in nessuna scena del film. 

Fatto decisamente inconsueto per me che nella vita indosso molto spesso una “maschera” di sorridente solarità e, per dire, a volte sorrido anche a persone sconosciute che incontro per strada (e non sempre è una buona idea peraltro). 

Gongolo nel sentirmi dire che io sono pressochè sparita nel personaggio che ho interpretato. 

E’ il miglior modo per dirmi che ho fatto bene il mio lavoro di attrice. 

Forse però questo punto di vista particolare non appartiene a molte persone. 

Di solito vogliamo essere riconosciuti, i meccanismi di fiducia e di vicinanza spesso si fondano sulla nostra coerenza verso le maschere che indossiamo ogni giorno. 

Spesso non amiamo sentirci dire “Non ti riconosco!” perchè temiamo possa sottendere un “non ti facevo così”. Così.. diversə, da come ti mostri ogni giorno con me.

Se restiamo inconsapevoli dei nostri comportamenti espressivi, del nostro modo di comunicare chi siamo (E chi NON siamo) attraverso atteggiamenti, linguaggio del corpo, uso della voce, abiti, attività specifiche, ovvero se non siamo pienamente coscienti di tutti i segnali comunicativi che emettiamo costantemente, potremmo anche rimanerci male per quel tipo di commento. 

Arrivare persino a provare una sorta di pudore, per aver mostrato un lato di noi che fino a quel momento forse, in modo più o meno consapevole, abbiamo tenuto “nascosto” a quella persona.

Ci infastidisce quel commento, perchè in quel disvelamento, ci sentiamo un po’ vulnerabili.

“E se ora che hai visto questo lato di me, non ti piacessi più come prima?” può essere un pensiero più o meno forte nella nostra testa.

E’ più che comprensibile. Mostrare le nostre “maschere” meno consuete, può farci parecchia paura. 

Perchè non sappiamo se verremo apprezzati, amati, accettati dalle persone che finora quelle parti di noi non le avevano viste.

E’ un meccanismo naturale, siamo umani e vogliamo essere apprezzati, riconosciuti dalle persone intorno a noi. 

(C’è anche chi nega questo meccanismo per sè, ma io credo abbia semplicemente spostato la soddisfazione di questi bisogni primari su altri valori, ma questo è un altro ambito, magari ne parliamo un’altra volta).

La prossima volta che ti capita di sentirti dire “Non ti riconosco!” o qualcosa del genere, ascoltati. 

Chiediti come ti senti. 

Chiediti “Che cosa di preciso quella persona non ha riconosciuto in me?” 

E ancora: “Quale parte di me, è venuta fuori?”

E se si tratta di una tua parte autentica, puoi dire a te stessə con consapevolezza “Sono ANCHE questə” e alla persona che ha notato quella differenza indicare “Bene, ora mi conosci meglio”.

Infine, se alla mia prima domanda sopra hai risposto no, perchè non ti capita mai, che qualcuno ti dica “Così non sembri tu!” ecco, la mia raccomandazione è farlo accadere quanto prima. 

Cosa potresti fare oggi per mostrare un lato di te che di solito tieni nascosto?

Non si tratta di dire o fare cose sconvolgenti o imbarazzanti eh, non fraintendermi. 

Basta qualcosa di piccolo e soprattutto scegli qualcosa che, profondamente, senti buono per te e per chi ti circonda.

Metti quell’abito che hai in fondo all’armadio, dì ad alta voce quella cosa in cui, in fondo, credi, esprimi quel talento che hai dimenticato di avere, trova quello spazio sicuro per esprimere anche i tuoi lati complessi (ad esempio? Fare teatro può essere meravigliosamente liberatorio, provare per credere)*

Nell’esplorare e vivere le nostre mille sfaccettature, ci conosciamo profondamente e entriamo in contatto con la nostra autenticità. 

E’ emozionante, è vitale. 

Raccontami di quella volta che ti hanno detto “non ti riconosco!”, e come ti sei sentitə.

*Io adoro interpretare personaggi scontrosi come l’avvocata nei Delitti del Barlume! Mi diverto un casino ad esprimere il mio lato ruvido, che c’è, uh, eccome se c’è.

IL CONSIGLIO DI OGGI IN BREVE (mio papà direbbe To’, Ciapa sü) :

Non limitarti a una sola versione di te stessə; sii apertə a esplorare le tue molteplici sfaccettature. Abbraccia per primə le tue moltitudini interiori.

E poi, trova gli spazi e i tempi adatti per condividere queste tue parti inedite anche con chi hai vicino. 

Quando sei prontə, ecco come posso aiutarti: